mercoledì 7 novembre 2007

Lenin e le bestialità di Diliberto

07 Novembre 2007

La mummia di Lenin «potremmo portarla a Roma» se, nella Russia postsovietica di Vladimir Putin, il Cremlino decidesse di rimuoverla. Oliviero Diliberto, nostalgico segretario del Partito dei comunistri Italiani lancia la sua provocazione , dopo aver depositato dei fiori al mausoleo di Vladimir Ilyich Ulyanov. L'On. Di Liberto, ospite di Gennady Ziuganov primate del Pc russo è a Mosca per la commemorazione dei 90 anni della Rivoluzione d'ottobre.
Netta reazione della classe politica italiana. Volontè capogruppo dell'Udc alla Camera afferma: "La porti a casa sua, l'Italia non può certo permettersi di diventare un ricettacolo di emuli dei genocidi comunisti d'Europa".
Chi invece la butta sul ridere è Maurizio Gasparri di An che propone uno scambio tra la mummia di Lenin e Diliberto: "Comunque è davvero triste avere personaggi così squalificanti per il nostro paese che girano nel mondo". Ma anche a sinistra la battuta di Diliberto non suscita consensi. "Noi siamo qui a parlare dei problemi e del rilancio della sinistra ma c'è qualcuno che pensa a dove collocare la salma di Lenin..." taglia corto il segretario di Rifondazione Franco Giordano. Di tutt'altro avviso il capogruppo del Pdci alla Camera Pino Sgobio: "A novant'anni dalla rivoluzione d'ottobre, Lenin evidentemente fa ancora paura sia agli anticomunisti. Tutto questo è la dimostrazione che il comunismo è ancora il futuro".

Enzo Cimino

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